Scrivere su un blog significa prima di tutto esprimere le proprie opinioni ad un pubblico di lettori che potranno o meno essere d’accordo con noi, ma non dobbiamo dimenticarci che non è solo importante cosa scriviamo, ma anche come lo scriviamo. La qualità dei nostri contenuti non deriva infatti solamente dalla scelta del materiale e dal controllo delle nostre fonti, ma anche dalla nostra capacità di esprimerci in modo comprensibile e di veicolare il nostro messaggio in modo efficiente ed interessante. Eccovi alcuni consigli da seguire per avere un blog leggibile e ben scritto.

Evitate periodi eccessivamente lunghi. Una frase troppo lunga risulta illeggibile, così come troppe subordinate distraggono il lettore dal significato originale, generando confusione. Una regola generale è che se un periodo supera le tre righe, probabilmente può essere facilmente spezzato in frasi più brevi e di lettura più agevole.

Evitate periodi troppo brevi. All’opposto di quanto detto sopra, frasi troppo brevi o spezzate interrompono costantemente il lettore, creando una vera e propria forma di lettura “a singhiozzo”. Anche in questo caso, se le frasi sono al di sotto di un rigo, chiedetevi se effettivamente non sarebbe stato possibile sostituire una virgola ad uno dei vari punti.
Curate con attenzione la punteggiatura. Date sempre la massima priorità ad uso adeguato della punteggiatura in modo adeguato! Le virgole sono spesso i grandi assenti di moltissimi blogger, che impediscono al lettore di comprendere il significato del testo attraverso un uso oculato delle pause. Rileggete sempre i vostri testi, e chiedetevi se effettivamente un lettore possa o meno comprendere il tono delle vostre frasi, e ricordatevi: leggete, leggete e leggete ancora, il miglior modo per assimilare la tecnica è apprenderla da chi ha più esperienza!
Non abusate dei punti esclamativi a fine frase. Fin troppe frasi di aspiranti blogger si concludono con un punto esclamativo, dando un tono inadeguatamente allegro e scanzonato, che spesso più che dar forma ad un esclamazione, da solo l’impressione di uno slogan pubblicitario.
Fate attenzione al soggetto. E’ facile passare dalla seconda persona singolare a quella plurale mentre ci si rivolge al pubblico, così come è altrettanto comune incorrere nell’errore di passare dalla prima alla terza persona quando si parla di sé. Spesso una terza persona “impersonale” per tutto il testo è la soluzione più efficiente.
Mantenete coerenza nei tempi verbali. Passato, presente o futuro? Ricordatevi che un imperfetto non è equivalente ad un passato prossimo, né un passato remoto, e che quando scegliete un tempo verbale è di fondamentale importanza che questo venga mantenuto costante per tutto il corpo del teso.